“Un’associazione forte, coesa e in crescita” così, il Presidente Nazionale Pelissero, a margine della 62a Assemblea Generale Aiop, svoltasi ad Atene dal 22 al 25 maggio scorsi.
“Dalle due giornate di Assemblea emerge una grande volontà comune di lavorare a livello nazionale e nelle Regioni per migliorare sempre di più, consapevoli della difficoltà delle sfide, ma anche animati da una grande passione e da una grande fiducia nella nostra capacità di fare qualcosa di buono per le aziende, per i cittadini italiani, per il nostro paese“. Così, il prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale di Aiop a margine della 62a Assemblea Generale Aiop, svoltasi ad Atene dal 22 al 25 maggio scorsi.
Inoltre, durante l’Assemblea Generale dell’Aiop, il Presidente di Aiop Puglia e Vicepresidente nazionale della sezione socio-sanitaria, Fabio Margilio, ha lanciato un appello chiaro: è tempo di affrontare con coraggio le gravi criticità strutturali e normative che affliggono il sistema delle RSA, soprattutto nel Mezzogiorno.
RSA nel Sud: un gap che alimenta disuguaglianze
Nel suo intervento, Margilio ha posto l’accento su un dato che non può passare inosservato: la copertura di posti letto in RSA nelle regioni del Sud è nettamente inferiore rispetto al Nord. In alcune aree si contano meno di 20 posti ogni 10.000 anziani, contro i 50-60 del Settentrione. Una sproporzione che si traduce in disuguaglianze territoriali e in una vera e propria disparità nell’accesso ai servizi essenziali di assistenza.
A questa criticità si aggiunge una cronica carenza di personale sanitario qualificato. «La formazione, il reclutamento e la stabilizzazione degli operatori devono diventare una priorità assoluta nell’agenda politica nazionale», ha dichiarato Margilio.
Un quadro normativo disomogeneo e penalizzante
Il secondo punto critico riguarda la complessità normativa. La suddivisione delle competenze tra Stato e Regioni, e la distinzione tra prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, ha prodotto effetti profondamente negativi: accreditamenti differenti da regione a regione, modelli tariffari disomogenei, e una crescente difficoltà nella sostenibilità economica delle strutture.
“Serve con urgenza un quadro normativo uniforme”, ha affermato Margilio, sottolineando come l’ultima bozza di decreto ministeriale, recentemente esaminata nella conferenza dei presidenti di sezione, rappresenti un’altra occasione mancata. “Si poteva e si dovrebbe fare molto di più, includendo le RSA nella più organica e generale pianificazione sanitaria, inserendole come parti integranti dell’assistenza territoriale, ampliando la loro mission alle prestazioni domiciliari di quartiere e/o comune e perché no, come strumento di supporto dei Pronto Soccorso territoriali con vocazione per l’età geriatrica”.
Un sistema sottofinanziato: l’Italia fanalino di coda in Europa
Altro tema centrale: il finanziamento. L’Italia investe solo lo 0,6% del PIL nell’assistenza agli anziani non autosufficienti, contro una media OCSE dell’1,5%. Il risultato è che molte RSA sopravvivono grazie a equilibri economici fragili, aggravati dall’inflazione, dai costi energetici e dalla rigidità del sistema di rimborsi, peraltro non sempre presenti nelle regioni del sud Italia o riservati solo a parte dei posti letto autorizzati.
“Le RSA non sono luoghi marginali, ma pilastri del welfare moderno”, ha ribadito Margilio. “È ora di riconoscerne il valore sociale e sanitario, finanziandole in modo coerente e strutturale. Serve una regia nazionale forte: non è solo possibile, è necessario per affrontare le sfide del cambiamento”.
Digitalizzazione e innovazione: una sfida da cogliere
Margilio ha anche evidenziato le opportunità offerte dalla digitalizzazione, che può migliorare radicalmente qualità e gestione dei servizi: cartelle cliniche elettroniche, telemedicina, monitoraggio da remoto e interoperabilità dei dati sono strumenti già a disposizione, ma che richiedono investimenti in risorse e competenze.
Una proposta concreta: istituire un tavolo tecnico nazionale
In chiusura, Margilio ha avanzato una proposta chiara e concreta: “Come sezione socio-sanitaria nazionale dell’AIOP, riteniamo sia giunto il momento di chiedere con forza l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale permanente, con la partecipazione attiva delle rappresentanze del settore, per riformare in modo organico il sistema delle prestazioni sociosanitarie, aggiornare i LEA, armonizzare i criteri di accreditamento e definire nuovi strumenti di finanziamento”.


