Il diritto alla salute passa necessariamente dalla qualità nella formazione dei medici. La pandemia e i prepensionamenti hanno avuto un impatto negativo e la carenza di personale sanitario, medici e infermieri, é una realtà che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. La provocazione del presidente di Aiop Puglia, Tito Salatto, di aprire per 5 anni l’accesso a Medicina e la possibilità per le strutture ospedaliere private, seppure con il controllo degli organismi preposti, di formare gli specializzandi, é stata l’occasione di un confronto con il Presidente dell’ Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca Antonio Uricchio. Il numero chiuso é la parte emergente dell’iceberg. Il problema é di sistema e comprende anche l’integrazione tra medicina di base, del territorio e ospedaliera. I fondi del Pnrr e i cambiamenti nella selezione e nel percorso universitario dei futuri medici sono solo parte della soluzione.
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